Contenuto inserito il: 14-06-2022 Aggiornato al: 27-02-2023

Aganoor Pompili Vittoria

Aganoor Pompili Vittoria
Padova, 1855 – Roma, 1910




CHE COSA IO TEMO

Morrò, va bene; il mio spirito è forte.
Ma, confesso la santa verità,
qualcosa io temo: io temo che la morte,
sbarcandomi al di là,
voglia giocarmi anch' essa un maledetto
tiro, e lagrime ardenti cadan sopra
la mia gelida spoglia, e il cataletto
qualcun di fiori copra
per vano zelo, e in amorosa folla
traggan gli amici dietro alla mia bara.
Temo--appena scomparso entro la zolla
del camposanto--in cara
ombra mutarmi, oggetto alto d' amore;
e sul mio sasso fiocchi a tutto spiano
tutto quel che da vivo avido il cuore
chiese, ma sempre invano.
(Leggenda eterna, Intermezzo – Risveglio, 1900)

Vittoria Aganoor nacque a Padova da una nobile famiglia di origini armene. Entrò in contatto con Giacomo Zanella, che la introdusse al mondo delle lettere e fu suo maestro per circa quindici anni. Grazie a lui nel 1876 venne pubblicato il primo saggio poetico di Aganoor, contenente anche alcune poesie della sorella Elena Aganoor.
Nello stesso anno si traferì a Napoli, dove ebbe modo di entrare in contatto con Enrico Nencioni, il quale l’avvicinò alla poesia contemporanea straniera. In questo periodo le sue liriche conobbero una grande diffusione grazie alla pubblicazione sulle riviste più importanti dell’epoca.
Nel 1890, in seguito alla morte del padre a cui lei era profondamente legata, si trasferì a Venezia. Qui si occupò della madre malata e solo dopo la sua morte, nel 1899, decise di pubblicare il volume di poesie Leggenda eterna, che venne ben accolto della critica.
Nel 1901 sposò a Napoli il deputato Guido Pompili col quale andò a vivere a Perugia presso il palazzo Conestabile in piazza Danti, ma trascorrendo gran parte del tempo a Magione nella villa di proprietà del marito, a Monte del Lago. Qui intrecciò importanti amicizie con gli intellettuali del posto, come ad esempio Alinda Bonacci Brunamonti, per la quale scrisse Pei funerali di Alinda Brunamonti quando venne a mancare.
È a suo marito che dedicò il suo secondo volume di poesie, Nuove liriche, pubblicato nel 1908.
Vittoria Aganoor morì nella notte tra il 7 e l’8 maggio del 1910 in seguito ad un complicato intervento chirurgico in una clinica di Roma e poche ore dopo suo marito si tolse la vita con un colpo di pistola.
Nel 1912 venne pubblicato postumo un volume comprensivo di tutte le sue liriche, Poesie complete.

Sitografia:
http://www.enciclopediadelledonne.it/biografie/vittoria-aganoor/
http://www.magionecultura.it/default2.asp?active_page_id=74
https://www.treccani.it/enciclopedia/vittoria-aganoor_%28Dizionario-Biografico%29/
https://it.wikipedia.org/wiki/Vittoria_Aganoor#cite_ref-2
Bibliografia:
R. Zuccherini, Il Cimitero Monumentale di Perugia, ali&no editrice, Perugia, 2012.

Foto:
https://it.wikipedia.org/wiki/Vittoria_Aganoor#/media/File:Aganoor.jpg