Rinnovato (1874) nell’architettura da G. Calderini, nelle decorazioni scultoree da R. Angeletti e F. Biscarini e nelle decorazioni pittoriche da F. Moretti, M. Tassi, N. Verga e L. Angeloni. Il figurista M. Piervittori illustrò il sipario e il plafone con un’opera romantica ispirata alla storia locale, celebrativa della borghesia cittadina.Dal 1942 è di proprietà comunale.La prima decorazione in stile neoclassico andò perduta a seguito dei vari interventi di ristrutturazione. Nel 1813-14 il teatro ebbe un nuovo intervento di decorazione affidata al pittore padovano L. Tasca, già presente nella decorazione del Teatro del Pavone.Per le decorazioni pittoriche collaborarono F. Moretti, M. Tassi, N. Verga e L. Angeloni. Al figurista M. Piervittori fu dato l’incarico di dipingere il plafone della volta con una nuova allegoria raffigurante “La fama che addita ai perugini illustri il tempio di Minerva”, celebrazione dei personaggi della città distintisi nelle arti. Negli ovali e nei tondi laterali della volta, il Piervittori raffigurò le allegorie della Poesia e Musica, Tragedia e Commedia con elementi a trompe-l’oeile neobarocchi. E’ suo anche il sipario con “Il ritorno in Perugia di Biordo Michelotti capo dei raspanti (borghesi) in Perugia nel 1398”.