Il palazzo della Penna, così denominato perché residenza gentilizia della famiglia degli Arcipreti della Penna, sorge sui resti dell’anfiteatro romano Marzio, inglobando parzialmente un tracciato viario e una cinta urbana medievale, e sin dal XVII secolo accolse una collezione di opere d’arte avviata da Ascanio della Penna. Ristrutturato agli inizi dell’Ottocento, il piano nobile conserva gli straordinari affreschi a tema mitologico dell’artista umbro Antonio Castelletti, mentre al primo piano un’altra testimonianza di epoca neoclassica è costituita dalla suggestiva Stanza dei paesaggi, decorata dallo scenografo Pasquale Angelini con vedute a tutta parete. Negli anni Ottanta del Novecento l’edificio gentilizio divenne sede museale attraverso una serie di interventi, tra cui la scala elicoidale ipogea progettata dal celebre architetto museografo Franco Minissi, che unisce tre dei quattro piani del palazzo.Nella nuova veste di palazzo pubblico a destinazione museale, Palazzo della Penna conserva due collezioni di eccezionale valore:Gerardo Dottori e i futuristi umbri, costituita da capolavori del perugino Gerardo Dottori, teorico dell’aeropittura e dell’arte sacra futurista, e di altri importanti esponenti di questa declinazione del Futurismo;Joseph Beuys a Perugia, allestimento delle sei lavagne di Opera Unica, dedicate all’impegno sociale, politico e all’attualità, realizzate dall’artista tedesco Joseph Beuys (1921-1986) durante una performance con Alberto Burri.