Contenuto inserito il: 14-06-2022 Aggiornato al: 17-06-2022

Scaramucci Angelucci Fedeli

GINO SCARAMUCCI (Gualdo Tadino 1904,Perugia 1966)




Gino Scaramucci nacque a Gualdo Tadino nel 1904. Fu costretto da giovane ad abbandonare gli studi per lavorare come manovale presso Gubbio.

Nel primo dopoguerra emigrò in Lussemburgo e iniziò l’attività politica iscrivendosi al Partito Comunista d’Italia.

In seguito si recò in Belgio e poi in Francia. Qui riprese l'attività clandestina che lo portò più volte in Italia per organizzare la lotta al regime fascista.

Nel 1933, durante un viaggio in Italia, fu arrestato dalla milizia fascista a Verona. L'11 maggio dello stesso anno fu condannato a 5 anni di confino per «attività comunista in Italia e all'estero».

Il 16 novembre 1939, al termine del periodo di detenzione, venne nuovamente riassegnato al confino per ulteriori 5 anni.

Infine venne liberato il 3 settembre 1943, lo stesso giorno partecipò in rappresentanza della provincia di Terni insieme ad Armando Fedeli, quest'ultimo per la federazione di Perugia, alla direzione nazionale del Partito comunista italiano per «organizzare la Resistenza del popolo italiano contro l'invasore tedesco» che si tenne a Roma nella casa di Fabrizio Onofri.

Dopo l'armistizio del 1943 lavorò per mettere in pratica le direttive stabilite durante la direzione nazionale: prendere contatto con le masse popolari e con gli esponenti politici antifascisti; costituire commissioni unitarie per chiedere ai Comandanti di Presidio di fare resistenza ai tedeschi e, in caso di risposta negativa, impossessarsi delle armi e dare vita alla guerra partigiana.

A Terni si verificò quest'ultima situazione, pertanto il comitato federale del partito gli affidò la direzione politica della Resistenza ed assunse il nome di battaglia di “Augusto”. Grazie alla preparazione militare ottenuta con gli studi in Unione Sovietica organizzò la Resistenza nelle fabbriche e contribuì alla nascita della brigata “Gramsci”, riunendo le varie formazioni partigiane operanti nel ternano.

Nei primi mesi del 1944, venne inviato in Abruzzo per dirigere la Resistenza e partecipò alla Liberazione de L'Aquila.

Nel dopoguerra è un quadro del Pci, prima a Terni, poi a Foligno e a Spoleto.

Nel 1952 venne eletto consigliere della Provincia di Perugia, divenendone Presidente nel 1953.

Nel corso della lunga presidenza (1953-1964), la sua azione di governo pose le basi per la ripresa economica dell'Umbria e per la nascita dell'ente regionale umbro.

Al termine del mandato, divenne Presidente della commissione di controllo della federazione perugina del Pci.

Morì a Perugia il 24 aprile 1966. E’ sepolto insieme ad Armando Fedeli e a Mario Angelucci.

Sitografia:
http://www.antifascismoumbro.it/personaggi/scaramucci-gino 

foto:
https://gualdonews.it/2021/09/07/un-libro-ricorda-la-storia-di-gino-scaramucci-presentazione-a-terni/


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MARIO ANGELUCCI (Spello, 1903- Perugia,1965)



Mario Angelucci nacque a Spello il 3 gennaio 1903. Apparteneva ad una famiglia di antifascisti, frequentò la scuola elementare ed a sedici anni aderì alla Federazione giovanile socialista.

Nel 1918 si trasferì ad Assisi e nel 1921 aderì al partito comunista.

Dal momento che era perseguitato dai fascisti nel 1924 giunse a Roma, dove organizzò e diresse i comunisti umbri trasferitisi nella Capitale, ed in seguito a Bologna per prestare il servizio militare.

Nel 1925 tornò ad Assisi e in seguito si trasferì a Perugia dove lavorò come meccanico.

Nel 1926 passò al Partito comunista d'Italia per il quale svolse il ruolo di emissario della Federazione umbra.

Si trasferì poi a Roma, dove aveva sede la Federazione Provinciale del Partito Comunista Umbro. Il 17 ottobre 1927 venne condannato dal Tribunale speciale per la difesa dello Stato a 6 anni e 10 mesi di reclusione.

Fu poi inviato al confino e divenne libero in seguito ad un’amnistia.

Il 9 maggio 1937 si trasferì ad Ivrea per lavorare presso la fabbrica di macchine da scrivere Olivetti.

Dopo l’8 settembre 1943 entrò a far parte del Comitato di liberazione nazionale di Ivrea e, da membro della Giunta militare, organizzò le prime formazioni partigiane nel Canavese ed in Valle d’Aosta.

In seguito, diresse gli scioperi del novembre-dicembre del 1943 e del marzo 1944.

Fece ritorno a Perugia dopo la liberazione e rappresentò il Partito comunista italiano nel Comitato provinciale di liberazione nazionale insieme ad Emidio Comparozzi.

In seguito divenne segretario della Federazione provinciale perugina del Pci, sino all’elezione a deputato nella circoscrizione elettorale di Perugia, Terni e Rieti. Ricoprì poi la carica di Presidente dell’Anpi di Perugia.

Nel 1952 fu per un anno Presidente della Provincia della stessa città.

La città gli ha dedicato una via.

Sitografia
http://www.antifascismoumbro.it/personaggi/angelucci-mario

foto: Wikipedia

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ARMANDO FEDELI (Perugia,1898-1965)




Armando Fedeli nacque a Perugia il 28 gennaio 1898, fu anarchico e poi socialista.

Nel 1921 fu tra i fondatori del Partito Comunista in Umbria. Il 1° maggio 1922 durante una dimostrazione organizzata dalla Gioventù Comunista, fu ferito e, colpito da mandato di cattura, si trasferì a Roma.

Qui lavorò come meccanico e venne nominato segretario della Federazione giovanile del Lazio.

Entrò a far parte del Comitato Centrale della Federazione giovanile comunista ed ebbe l'incarico di riorganizzare la rete del partito nelle regioni dell'Italia centrale.

Nel marzo 1926 dopo la promulgazione delle Leggi eccezionali fasciste fu arrestato e incarcerato a Perugia ed emigrò clandestinamente in Russia frequentando per due anni il primo corso della Scuola leninista internazionale.

Rientrò in Italia nell'ottobre del 1928 e svolse incarichi di partito fino al settembre 1929, quando fu arrestato a Torino e processato dal Tribunale Speciale che lo condannò a tredici anni e tre mesi di reclusione. Venne poi scarcerato per indulto nel settembre del 1934 e sottoposto a vigilanza speciale.

Il 3 gennaio 1936 riuscì ad espatriare clandestinamente in Svizzera e da qui, passando per il Belgio, si recò a Parigi dove ebbe la nomina di responsabile del Partito comunista per il dipartimento delle Alpi Marittime fino al 1940.

Nello stesso anno fu arrestato dalla polizia francese assieme ai perugini Mario Sambucari e Rodolfo Zucchetti.

Tornò a Perugia ma venne poi arrestato e confinato a Ventotene per cinque anni per espatrio clandestino e propaganda sovversiva.

Nel marzo 1943 giunse a Ventotene e venne liberato nell'agosto dello stesso anno.

Tornato a Perugia, dal settembre entrò in clandestinità e lavorò dopo l’8 settembre 1943 all'organizzazione della Resistenza nella provincia; nel febbraio del 1944 il Partito comunista italiano lo inviò, con Gino Scaramucci, a Roma.

Dopo la liberazione divenne membro del Comitato Centrale del partito comunista italiano, in seguito divenne deputato all’Assemblea Costituente e nel 1948 senatore di diritto.

Fu consigliere comunale a Perugia e consigliere provinciale fino al 1964, divenne poi membro degli organismi di direzione nazionale del Partito comunista.

La città gli ha dedicato un via.

Sitografia:
http://www.antifascismoumbro.it/personaggi/fedeli-armando

foto: Wikipedia