Contenuto inserito il: 14-06-2022 Aggiornato al: 17-06-2022

Santucci Mario

Perugia, 1902-1945

Mario Santucci, conosciuto come l’Benzinaro, era solito frequentare la Trattoria d’Argentino, luogo di ritrovo per gli antifascisti del quartiere di Porta Pesa (PG). All’esterno del locale si trovava una luce che qualora fosse spenta stava ad indicare la presenza nella trattoria di informatori del regime.


Quando nel giugno del 1941 comparvero per la città delle scritte contro la guerra e il regime fascista, Santucci venne preso perché ritenuto uno dei responsabili sebbene lui stesso non ne conoscesse gli artefici. L’accusa fu quella di aver scritto insieme ad altri giovani “Abbasso il duce” e “No alla guerra fascista” e di aver brindato nella trattoria alla morte del figlio di Mussolini.

Venne dunque portato in questura, la cui sede era stata spostata in via Floramonti 4 (prima si trovava dove oggi è il Palazzo della Provincia), luogo che per la sua posizione nascosta garantiva una maggiore libertà nei trattamenti riservati ai detenuti. Qui Rocco Cutrì, capo della polizia, interrogò Santucci che immobilizzato sopra un tavolo, venne colpito con una verga di legno sotto la pianta dei piedi nudi.

Sfinito dalle torture, si lanciò contro la porta della cella che venne poi aperta da una guardia insospettita dai rumori. A questo punto Santucci raggiunse una finestra dalla quale si gettò nel vuoto. Venne trasportato all’ospedale di Monteluce e riuscì a salvarsi.

Gli arrestati furono tutti liberati tranne Pietro Goretti, Vittorio Pilini e Santucci, che furono inviati al confino per alcuni mesi per poi ritornare nel quartiere nel 1942.

Tuttavia Santucci morì quattro anni dopo, successivamente alla liberazione di Perugia, in seguito alle lesioni provocate dagli eventi avvenuti presso la questura.

Una lapide in via Floramonti è stata posta in ricordo di Mario Santucci e degli altri antifascisti torturati dalla polizia del regime nell’allora sede della questura.

foto: Storie eroiche di gente comune, una ricerca per ricordare, Comune di Perugia, 2013