COSTO COMPLESSIVO
€. 700.000,00
STATO
In corso di esecuzione
Con il decreto della Presidenza del Consiglio dei Ministri (DPCM) del 23 agosto 2022, con il quale sono state regolate le modalità di assegnazione e trasferimento delle risorse finanziarie di cui alla Missione 2, Componente 4, investimento 2.1b del Piano nazionale di ripresa e resilienza di cui all’articolo 22, comma 1, del decreto-legge 6 novembre 2021, n. 152, convertito, con modificazioni, dalla legge 29 dicembre 2021, n. 233 già ripartite tra le Regioni e le Province Autonome di Trento e Bolzano.
Nella zona urbanizzata di Villa Pitignano, lungo il fosso Villa, è presente un’area edificata con edifici di tipo residenziale che sono stati esposti agli effetti degli eventi calamitosi che dal 2012 si sono ripetuti nello stesso versante in destra idrografica del fiume Tevere. I danni diretti riscontrati durante gli eventi che si sono succeduti negli anni, sono stati di tipo funzionali e strutturali alle infrastrutture ed al patrimonio ambientale. In particolare, gli interventi di emergenza hanno interessato la viabilità comunale di accesso alla parte storica di Villa Pitignano e, in prossimità dell’alveo del fosso Villa, sono state lesionate e divelte: recinzioni, muri di sostegno e opere di ingegneria naturalistica, opere spondali, opere di captazione e convogliamento delle acque.
Per gli eventi calamitosi che si sono succeduti dal 2012 e ripetuti negli anni fino al recente evento 2021, si è riscontrato un incremento della vulnerabilità dei luoghi. In assenza di perimetrazioni PAI, si può ipotizzare uno scenario un rischio idraulico che va da R3 a R4, sia per l’elevata portata al colmo stimata, sia per conformazione morfologia del bacino idrografico ed infine per la presenza di opere edilizie private prossime al corso d’acqua.
Gli interventi di mitigazione del rischio idraulico e più in generale del rischio idrogeologico dovranno prevedere prioritariamente uno studio idraulico dell’intero bacino idrografico e la verifica della capacità di smaltimento del corso d’acqua lungo alcune sezioni opportunamente rilevate. A tal fine si indicando in maniera specifica le seguenti tipologie di intervento: adeguamento dell'assetto morfologico e idraulico; riprofilatura longitudinale dell’asta drenante in prossimità dell’abitato, sostituzione delle infrastrutture di attraversamento non idonee e, dove possibile, la riapertura dei tratti tombati o gestione del trasporto solido e della vegetazione ripariale: realizzazione di un sistema di decantazione dei detriti trasportati e asportazione dei detriti sul fondo dell’alveo laddove il deposito sedimentario risulta eccessivo e non consente il regolare deflusso delle acque. Rimozione e taglio selettivo della vegetazione in alveo che comporta un chiaro ostacolo al deflusso delle acque. o opere di sostegno: ripristino e realizzazione di opere di protezione lungo le sponde e opere di contenimento in prossimità dell’abitato dove si sono verificati i maggiori danni.