Gerardo Dottori (Perugia, 1884-1977)Gerardo Dottori fu il maggiore di quattro figli di una famiglia di umili origini. Sua madre morì quando Dottori aveva solo otto anni e si ritrovarono in una situazione economica ancora più gravosa.Si iscrisse ai corsi serali dell’Accademia di Belle Arti e al contempo lavorò nel negozio di antiquariato e restauro di Mariano Rocchi.Aderì al futurismo dopo aver conosciuto Giacomo Balla a Roma. Nel 1915 si arruolò per la prima guerra mondiale, ma continuò a dipingere e a scrivere racconti. Nel 1920 fondò la rivista Griffa! (dall’espressione dell’antico grido di guerra dei perugini) che aveva lo scopo di diffondere i principi del futurismo e sempre in quell’anno ci fu la sua prima esposizione a Roma, inaugurata da Marinetti. Si dedicò con vivo interesse alla rappresentazione dei paesaggi umbri e negli anni venti creò due tra le sue opere più rilevanti a riguardo: Primavera umbra e Incendio in città. Il suo principale apporto alla corrente futuristica è quello dell’impiego dell’aeropittura, dove spicca la fascinazione per il volo e il dinamismo dell’aeroplano.Tenne la cattedra di pittura all’Accademia di Belle Arti di Perugia dal 1939 per poi diventarne direttore l’anno successivo. Rimase per sempre fedele al futurismo, anche successivamente al declino del movimento , continuando a fare molte mostre. Dipinse fino alla fine dei suoi giorni e nell’ultimo periodo realizzò anche varie opere astratte. Morì a Perugia nella sua casa di viale Pellini.Sitografia: - https://www.gerardodottori.net/bio.php- https://it.wikipedia.org/wiki/Gerardo_Dottori- https://www.treccani.it/enciclopedia/gerardo-dottori_%28Dizionario-Biografico%29/