Contenuto inserito il: 14-06-2022 Aggiornato al: 17-06-2022

Betti Rodolfo

Perugia, 1920 - Albania, 1943

All’età di venti anni venne chiamato alle armi e dovette interrompere gli studi alla Facoltà di Economia e Commercio e un anno dopo, nel 1941, venne trasferito al 129° Reggimento Fanteria della Divisione “Perugia” che si trovava nei Balcani.
Il ruolo di Betti era quello di Direttore di Conti, doveva quindi gestire le risorse finanziarie all’interno del suo comando.

Dopo l’armistizio dell’8 settembre 1943, la situazione in Albania diventò ancora più delicata inseguito all’inasprimento dei rapporti tra italiani e albanesi, quest’ultimi raccolti in nuclei di resistenza alle occupazioni nemiche.

Nella notte tra il 5 e il 6 ottobre 1943, i superstiti del 129° Reggimento “Perugia” che si trovavano in Albania, vennero assaliti da bande di partigiani albanesi. Questo richiamò i tedeschi che si trovavano nella zona e Betti venne catturato insieme ad altri italiani.

Come riporta la motivazione della Medaglia d’Oro al Valor Militare, sebbene fosse stato escluso dal gruppo di coloro che sarebbero stati fucilati per ritorsione, quando Betti vide giustiziato il suo comandante, il Colonnello Gustavo Lanza, decise di farsi avanti e morire insieme alle altre vittime della rappresaglia nazista.



foto: Storie eroiche di gente comune, una ricerca per ricordare, Comune di Perugia, 2013